A Villa Torlonia aperti i bunker di Mussolini
Giovanni Torlonia fu il primo acquirente della Villa, nel 1925 ad opera del nipote di Giovanni, passò nelle mani del Duce. Nel 1927 si trasferirono anche la moglie del Duce, Rachele, e i loro figli.
Il primo ambiente adibito a rifugio fu quello della cantina posta sotto il laghetto del Fucino, attrezzato intorno alla metà del 1940 e utilizzato sino alla fine di quello stesso anno. Il rifugio fu dotato di doppie porte blindate e di un sistema antigas di filtraggio e rigenerazione dell’aria che veniva azionato a manovella. L’illuminazione era a batteria e c’erano un gabinetto, un telefono con linea diretta ad uso di Mussolini, pronto soccorso e una rete con materasso.
Scomodità e difetti del rifugio-cantina convinsero Mussolini della necessità di far attrezzare un secondo rifugio, più funzionale e interno all’edificio del Casino Nobile. Fu quindi realizzato, nel 1941, il rifugio nella sala centrale del piano seminterrato del Casino Nobile, che venne utilizzato anche nel 1942 e 1943. I locali furono rinforzati con uno spessore di 120 centimetri di cemento armato e dotati di un sistema di depurazione e ricambio dell’aria.